Storia di Livorno

Livorno è una città di circa 156.000 abitanti appena sopra il livello del mare ed  è  capoluogo della provincia omonima. Circondata a sud e est da colline non più alte di 350 m è un  importante porto del mar  tirreno ed è la meno antica città toscana essendo  stata eletta al rango di città da Ferdinando II dei medici circa quattrocento anni fa. In precedenza Livorno esisteva come piccolo villaggio di pescatori appartenente alla repubblica di Pisa. A nord, verso Pisa appunto, il terreno è pianeggiante e la costa è sabbiosa fin oltre la Versilia mentre a sud la costa è rocciosa e a picco sul mare sino a Castiglioncello dove ricomincia ad essere sabbiosa. Vi sono alcuni piccoli torrenti di scarsa importanza, asciutti d’ estate, che sboccano al mare (Rio Ardenza, Rio Popogna, Rio Ugione). Caratteristico della zona è il vento di libeccio, un forte vento che proviene dal mare, che spesso provoca danni e mareggiate per la sua violenza. Il clima è mite data la vicinanza del mare con inverni piovosi ed estati asciutte. La provincia ha una estensione di 104 Kmq e comprende Piombino, Cecina, Rosignano ed altri comuni minori, anche le isole d’ Elba, Capraia, Gorgona e Pianosa appartengono  alla provincia di Livorno.

Nell’ XI secolo Matilde di Canossa fece costruire una torre sulla costa a difesa dalle incursioni dei pirati mori e saraceni, allora molto frequenti, ancora chiamata il Mastio di Matilde. Agli inizi del 1300 la Repubblica di Pisa vi edificò un faro per facilitare la navigazione e verso la fine dello stesso secolo fu costruita una fortificazione a pianta quadrata includente il suddetto mastio chiamata quadratura dei pisani.  La battaglia navale della Meloria con i genovesi che segnò la definitiva sconfitta della potenza della repubblica pisana segnò anche il destino di Livorno che dopo alterne vicende fu venduto ai fiorentini per 100.000 fiorini d'oro dando così a Firenze uno sbocco sul mare per i suoi traffici. Con l’ avvento di Cosimo I dei Medici Granduca di Toscana e dei suoi discendenti  inizia lo sviluppo economico e demografico di Livorno: fu costruito un doppio molo, un canale navigabile (Canale dei Navicelli) tra Pisa e Livorno, fu costruita attorno alla quadratura dei pisani una vera e propria fortezza (fortezza vecchia) con alte mura circondate da canali navigabili (ora in parte interrati), fu progettata la pianta della nuova città a forma pentagonale circondandola anch’essa di mura.Verso la fine del 1500 fu poi costruita una seconda fortezza, non lontana dalla precedente, chiamata fortezza nuova, esternamente non molto dissimile dall’ altra ed anch’ essa circondata da ampi canali navigabili. La vera svolta per Livorno avviene comunque nel 1593 sotto Ferdinando I dei Medici che, per favorire l’ espansione del porto e della popolazione promulga le cosiddette leggi livornine, una raccolta di 44 articoli che rendevano Livorno porto franco esente da dazi e gabelle e che permetteva a chiunque fosse perseguitato o anche non in regola con la giustizia di rifugiarsi a Livorno e qui farsi una nuova vita. Livorno diventa quindi una città cosmopolita abitata da genti di ogni nazione e religione e qui si rifugiano gli ebrei perseguitati dell’ Europa intera, i valdesi, gli armeni, i greci e mercanti di ogni nazionalità. Livorno ancora oggi presenta una folta comunità ebraica tra le più importanti d’ Italia ormai perfettamente integratasi  col resto della popolazione e rimangono vestigia delle altre comunità che qui avevano costruito le proprie chiese e cimiteri. Da qui forse deriva la tradizionale accoglienza ed ospitalità dei livornesi verso gli stranieri ed i perseguitati. Questa cosmopolicità si ripercuote anche nella cucina livornese le cui ricette, seppur in genere a base di pesce, si rifanno alle tradizioni delle popolazioni che man mano sono venute ad abitare a Livorno. Piatti tipici livornesi sono il cacciucco che è una zuppa di pesci vari insaporita con pane abbrustolito sfregato con aglio e le triglie alla livornese le cui ricette sono riportate a parte. Nel 1700 Livorno sotto la dinastia dei Lorena vede una ulteriore espansione della città al di fuori delle proprie mura ed un consolidamento  dei commerci e dei traffici finché con l’ occupazione della città da parte delle truppe napoleoniche nel 1796 inizia un periodo di moti e turbolenze politiche che agiterà Livorno per molti anni. Tornati i Lorena dopo la parabola napoleonica Livorno insorgerà  nel 1849 contro il granduca Leopoldo II cacciandolo e proclamandosi repubblica autonoma. Dopo un breve periodo di anni  in cui gli austriaci restaurano i Lorena Livorno dal 1860 entra a far parte del regno d’ Italia sotto i Savoia e nel 1865 perderà definitivamente le franchigie doganali e la capacità di essere porto franco. Comincia un periodo di declino che sarà mitigato dopo alcuni decenni dalla nascita del cantiere navale e dall’ insediamento di diverse attività produttive che faranno di Livorno una città marcatamente industriale. In questo periodo, 6 novembre 1881 viene fondata l’ accademia navale che darà lustro a  Livorno in tutto il mondo in quanto in essa vengono a studiare allievi ufficiali anche di paesi lontani.  Gli inizi del “900 vedranno un fiorire di iniziative culturali e turistiche che faranno di Livorno una rinomata zona termale e balneare (Terme del Corallo, Bagni Pancaldi Trotta). Verrà poi costruita una funicolare per il vicino santuario di Montenero, un trenino collegherà Pisa fin sulla costa in vicinanza dell’ accademia navale e verrà inaugurata la nuova stazione ferroviaria grande e moderna.

Nel 1921 a Livorno al teatro san Marco si consumerà la scissione del P.C.I. dai socialisti e nel 1936 verrà costituita  la società ANIC (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili), una grande raffineria che darà lavoro a più di mille persone. La seconda guerra mondiale colpirà duramente la città che sarà quasi rasa al suolo da più di 100 bombardamenti delle forze anglo-americane distruggendo la massima parte del patrimonio industriale ed anche gran parte del già scarso patrimonio artistico.  Faticosamente la città si è ripresa dalle distruzioni perdendo però definitivamente  gran parte delle sue possibilità turistiche ed industriali.

Sono sopravvissuti alle distruzioni della guerra alcuni monumenti cittadini che si possono ammirare ancor oggi:

Primo fra tutti il Monumento ai 4 Mori che è ormai il monumento simbolo di Livorno. Risalente ai primi anni del seicento rappresenta quattro pirati mori e saraceni in catene sovrastati dalla statua del granduca Ferdinando I dei Medici La statua è opera dello scultore Giovanni Bandini, mentre il gruppo bronzeo dei 4 Mori è opera di Pietro Tacca.

La fortezza vecchia e la fortezza nuova in parte recentemente restaurate sono tra le più antiche strutture della città a noi rimaste; circondate entrambi da ampi fossati colmi di acqua erano un tempo il fulcro della struttura difensiva della stessa.

La Sinagoga Ebraica un tempo tra le più famose in Europa per la vastità e bellezza è stata ricostruita dopo la distruzione subita dai bombardamenti del “43.

Diverse chiese storiche invece sono per fortuna rimaste quasi indenni, tra queste citiamo tra le più antiche quella dei Greci Uniti, S. Giovanni, S. Caterina, S. Iacopo in Acquaviva, S. Ferdinando.

Nella zona sud di Livorno quasi in cima al colle di Montenero si trova poi il Santuario Mariano meta di pellegrinaggi da tutta la Toscana ed oltre.

Livorno è sede anche di importanti strutture militari, oltre all’ accademia navale ospita infatti anche il battaglione dei paracadutisti folgore e a pochi km verso Pisa la grande base americana di Camp Derby.

Altre strutture degne di nota da visitare a Livorno sono:

 

Il Cisternone, opera dell’ architetto Pasquale Poccianti, un’ ampia struttura muraria racchiudente al suo interno un enorme serbatoio che serviva, e ancora in parte serve, di raccolta per la fornitura di acqua potabile alla città.

Il Museo Provinciale di Storia Naturale del Mediterraneo, con percorsi formativi all’ interno delle sue stanze ripercorrenti la tappe dell’ evoluzione umana, nonché con esposizione di minerali reperiti all’ interno e fuori della provincia e con lo scheletro originale di un balenottero spiaggiatosi sulla costa non molti anni orsono.

 

L'Acquario Comunale Diacinto Cestoni, costruito nel 1937 contenente interessanti esemplari di flora e fauna marina del mediterraneo e sede del Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata cui fanno riferimento diverse università italiane.

 

La passeggiata sul mare denominata terrazza Mascagni che si snoda dove un tempo sorgeva il forte dei cavalleggeri è meta delle escursioni  serali estive dei livornesi e comprende anche un caratteristico gazebo recentemente ricostruito.

 

Livorno ha dato i natali a diverse eminenti personalità  tra cui citiamo:

 

Giovanni Fattori (1825 - 1908) pittore,  fondatore della corrente dei macchiaioli, i cui quadri  sono in parte conservati nell' omonimo museo livornese,

Pietro Mascagni (1863 - 1945) musicista e compositore, sue sono le opere Carmen e Cavalleria Rusticana.

Amedeo Modigliani (1884 - 1920), pittore e scultore di fama internazionale.

Francesco Domenico Guerrazzi (1804 - 1873) scrittore e politico del risorgimento italiano.

Luciano Virgili (1922- 1986), noto cantante del periodo post bellico.

Carlo Azeglio Ciampi

Giorgio Napolitano