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- Meglio un morto in casa, che un Pisano all'uscio. - Sei di fori come i terrazzi?
- A Pisa lascian piove, a Livorno s' apre l'ombrello. - Meglio avè paura che toccànne
-Quattro sono le bellezze di Livorno: Mori, mura, mare e marina intorno. - 140? See babbo ride e mamma 'anta.
- Mangiasti minestra a fette - Ha ciucciato più cazzi lei di caramelle
- Se il mondo fosse un culo, Livorno sarebbe ir buo. - Ha preso più schizzi lei che gli scogli di 'alafuria
- La licenza der Pagani, ce n'è per oggi e per domani. - Ha svuotato più cazzi e palle lei che cassonetti l' AAMPS
- Se vòi le novità di vesto porto, o piove, o tira vento, o sòna a morto. - Aveccelo in culo come sonà a prèdia.
-A un livornese, ci vòle un' euro per fallo comincià, e mille per fallo smette. - BOIA DE'.
- Quando Monte Burrone c'ha il cappello, livornesi pigliate l' ombrello. - Vàini e corna chi ce l'ha son sua.
-Vento di ponente, acqua fino ai 'oglioni e pesci niente. - E mi òsti una cèa bimbo.
- La signora del Cignù, c'ha 'na fame 'un ne pò più. - Chi un cià quaìni un'abbi voglie.
- Bella dalle lunghe ciglia, tutti la vogliano e nessuno la piglia. - Lui lì ce nà per 3 càate.
- La donna che dimena l'anca, o è puttana o poò ci manca. - Puppa
- La donna è come 'r maiale, 'un si butta via nulla. - Sei proprio un bùo di 'ammello
- La donna è come la sarciccia: budello fuori, maiala dentro. - Sà òsa e ciài lo sciabolino.
- M'hai fatto una fia che non mi stà più tra le 'osce. - Ciài più àrtioli te della Standa..
- Lei lì fà da potta e da culo. - Ciò il bruciaùlo.
- La bùona di tù mà. - E ci onci.
- Un ciò nà lira pè fà 2. - Buongiorno..sì e dù ova.
- T'avessi in culo t'andrei a caà alla Meloria. - Bada à bòzzi briào.
- Il budello di tù mà lavora all'ANACI. - Guà ecco sette potte e sette 'uli.
- Ma che vòi insegnà a babbo a pipà? - Vieni dè squàccquarella.
- Tò fatto una scurreggia vestita. - Spero ti venga uno stranguglione.
- Guarda un pò se t'arriva uno storciodiòllo. - Sei alla porta cò sassi.
- Accidenti a te e al buòlèvere di tù mà cane morta. - Ti vò nel culo e porto 6.
- Sà òsa e si piscia cò peli. - S'addì d' andà?
- La vòi una fetta di ulo cò pinoli. - Boia sei duro come le pine verdi!.
- Era meglio se si sognava ghiande. - Chi ha cazzo ha fame, chi ha potta ha pane.
- Se la donna 'un vòle, l'omo 'un pòle. - Il culo vòl vedè l'omo 'n faccia.
- Il bacio è una telefonata al cazzo perchè si tenga pronto. - Sotto le lenzuola 'un c'è miseria.
- Tre cose 'un si sopportano: giocà di nulla, bacio di moglie e caffèlatte diaccio. - Lèvati un pò di ulo vai..
- Amà senza esse' amato, è come pulissi il culo senza aver caato. - Agli zòppi, pedate negli stinchi.
- A entrà sò zucchini, a uscì cocomeri. - All'osso danni addosso.
- La donna è come la ricotta, o cruda o cotta è sempre dura da digerì. - Piove sempre sur bagnato.
- Di fame 'un è mai morto nessuno, ma si mangia in tanti modi. - Ne tocca tanto la mestola che il manico.
- Il pane dell'altri ha sette croste, 'un s'arriva mai alla midolla. - Il quattrino, fà ballà 'r burrattino.
- Che passione avello di ciccia e ciucciallo di 'artone. - I conti tornano, i vàini no.
- La vita è come 'la scala d'un pollaio, corta e merdosa. - Da urtimo si 'onta i nòccioli.
- Bisogna fà come San Lorenzo, pigliallo nel culo e fà silenzio. - Senza lìlleri, non si làllera.
- O bello un ce lò mia on te ma con il budello di tù mà cane che t'ha caàto. - Tutto fà, disse quello che pisciava in mare.
- La morte ci deve trovà vivi, e co'r buzzo pieno. - Il SE e il MA, è il patrimonio dè 'oglioni.
- La vita è come l'albero di Natale, c'è sempre qualcuno che ti rompe le palle. - Sogni e scurregge si lasciano a letto.
- Se il culo caà e il cazzo rende, vado in culo alle pasticche e a chi le vende. - Ogni testa dura trova 'r sù scoglio.
- Se vuoi che l'amicizia si mantenga, un panierino vada e uno venga. - Da cinquanta in là, mi fà male lì mi fà male là.
- Chi và al ballo e non è invitato, viene a casa scontentato. - Si lavora, si fatìa, poò pane, poà fia.
- I guai della vecchiaia sono tre C: Cascate, Catarro e Cacarella. - Mariti, figlioli e polli, smerdano la casa.
- Chi sòrte fòri del sù mestiere, rompe l'ova nel paniere. - Il libro dei perchè andò in mare e si perdè.
- Quando il culo è avvezzo al peto, non stà un minuto cheto. - Cencio disse male di straccio.
- Chi và al cesso e un caà bene, tre volte và tre volte viene. - Vidi caà e me ne venne voglia.
- Non ti mettere in cammino se la bocca un sà di vino. - Non ti cào nemmen di striscio.
- Ho fatto una zotta sembrava un cane a cùccia. -Zebaùgo
-Se vuoi essere amica della tua migliore amica prestani i vaini. - L'ozio è il padre dei vizi.
-Disse la vacca al mulo:"Come ti puzza ir culo!!". Disse il mulo alla vacca: "Come ti puzza la cacca!!".
-Siamo alla frutta. -A caval donato non si guarda in bocca.
- Bella sniàcchera piena di peli. - E regali i fìì.
- 'Un mi pare ir vero! - Chè nò!
- I figlioli un è a fàlli, è a mantenelli. - Si stà meglio vì che sotto ar filobusse.
- La pisciata senza il peto, è come l'insalata senza aceto. -Luilì è stato anche olla izzeri.
- Sembri la vecchina dell'aceto. - E se tanto si frigge oll' acqua.
_Hai mangiato fino a ieri nei bussoli. -Scànzati, ecco spaccascurregge.
- Le mutande e l'hai messe in cantera di cima. - Andà laggiù c'ho fatto ir viottolo
- Der pane voglio ir cantùccio. -Conti vanto ir 2 di briscola.
- Bòtta bòtta fio secco. - 5 e 5 pane e torta.
- C'ha nà ghigna ci rimbarza l'acciaini. A te caàta.
- Sgaìno dalla fame. - Dio li fà e poi l'appaia.
- Bimbo un c'è puppa. - Io e te avanti d'essè pari.
- E'..e ci vai di nìdio. -Guà, tra nìnnoli e nànnoli..
- Ma è 'na 'zienda vesta vì. - Andava meglio quando si stava peggio.
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